La politica di Renzi sulla scuola: tagli, bugie e ancora tagli.



Nelle stanze di viale Trastevere, sede del Ministero dell’Istruzione si sta predisponendo il “piano per la scuola”: una mannaia  che prevede più ore per tutti i docenti (36 a settimana), aumenti di stipendio solo per coloro che si sobbarcano ulteriori compiti organizzativi (allontanandosi sempre più dalla dimensione dell’insegnamento), il taglio di un anno alle scuole superiori ed il licenziamento dei precari, (perché a coprire le supplenze sarebbero chiamati gli insegnanti già di ruolo); il tutto per risparmi globali per 1,5 miliardi.

La proposta presentata da Roberto Reggi, sottosegretario all’Istruzione, che, afferma di voler “togliere rigidità al contratto scuola”,potrebbe essere approvata come legge delega in tempi brevissimi, prima della pausa estiva e dopo una consultazione farsa, magari on line per dimostrare che ha il consenso del mondo della scuola.

Preoccupano le modalità ed i contenuti di questa “proposta”, e lasciano interdetti i commenti entusiastici di Francesca Puglisi, capogruppo PD in commissione istruzione a Palazzo Madama.

La questione non è di poco conto, per le ricadute estremamente pesanti che potrebbe avere sulle condizioni di lavoro del personale scolastico e sulla qualità del servizio già duramente messe alla prova, e conferma  l’atteggiamento arrogante di questo governo, anche nei confronti dei sindacati, di fatto scavalcati dal decisionismo renziano.

Perciò è necessario non abbassare la guardia e rispondere prontamente a questo ennesimo attacco alla scuola pubblica. 


Claudia Rancati

Dipartimento scuola Partito della Rifondazione Comunista Vicenza

Vicenza, 2 Luglio 2014




Manifesto del Partito Comunista

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