NO ALLA TAV! GIU' LE MANI DALLA CITTA'!


Pubblichiamo il testo del volantino che abbiamo distribuito al presidio del 12 e 13 gennaio sotto il Palazzo del consiglio comunale, mentre si votava lo studio di fattibilità del progetto Tav a Vicenza. Hanno votato a favore 23 consiglieri, (PD, Lista civica Variati, UDC, cioè le forze che compongono l'attuale maggioranza ed anche l'NCD ) 4 astenuti (Lega e lista civica di destra) e 2  contrari (Dovigo di SeL e Zaltron del M5S). 
Il dibattito sul progetto non ha investito la città che ne è venuta a conoscenza solo l'11 dicembre, eppure avrà pesanti ripercussioni anche sullo sviluppo urbanistico. 
Qui spieghiamo perchè Rifondazione è per il no.


Il progetto TAV a Vicenza presentato in Comune alla vigilia delle vacanze natalizie è un progetto estremamente impattante, con ricadute assai significative sulla società vicentina sia dal punto di vista economico, che ambientale. A noi appare assurdo ed insostenibile.
il progetto comporterà sia costi enormi, che nel corso del tempo lieviteranno, come sempre è accaduto, fino a giungere a somme imprevedibili ed impossibili per le casse pubbliche, sia nuove colate di cemento, senza però rispondere in alcun modo ai bisogni della collettività ma anzi aggravandoli.
Con questo progetto si snatura il trasporto integrato regionale ed interregionale a vantaggio di un'ipotetica alta velocità, o alta capacità, che non migliorerà la mobilità per le persone e gli attuali disservizi. Su questi è necessario intervenire con una diversa politica dei trasporti tesa a ristrutturare e recuperare ciò che è stato abbandonato e dismesso scientificamente e colpevolmente.
Si prevede di chiudere la vecchia stazione,  e costruirne due nuove, una in zona Fiera e l'altra nell'assai fragile e già devastata area di Borgo Berga, aprendo nuove aree e possibilità agli appetiti  di costruttori e speculatori.
Il progetto è stato presentato con la solita storia dell'occasione da cogliere al volo ed in fretta, senza neanche dare il tempo alla cittadinanza di conoscerlo bene nei suoi aspetti principali e più rilevanti ed inoltre non si prevede venga sottoposto a gara d'appalto, ma è già stato commissionato ad una ben nota ditta di costruttori il cui nome circola da decenni nelle varie commissioni provinciali e regionali: Salini-Impregilo.
Anche l'UNESCO è intervenuta chiedendo al sindaco Variati chiarimenti rispetto alle ville palladiane perchè forte è la preoccupazione che esse possano subire danneggiamenti dalla nuova opera, in particolare dal tunnel che verrebbe realizzato sotto Monte Berico e quindi sotto Villa Valmarana ai Nani. Non ci tranquillizzano le promesse del Sindaco di voler pensare ad una alternativa al tunnel, e riteniamo che il progetto sia  inaccettabile nel merito e nel metodo.
Siamo qui per dire con forza ai consiglieri comunali di non decidere sulla testa dei cittadini e manifestare la nostra opposizione per costruire dal basso una alternativa reale.
Dobbiamo opporci alla logica delle grandi opere perché è ormai evidente che esse sono grandi solo per quanto riguarda i profitti delle aziende private che ci mettono sopra le mani, ma non per la collettività che dovrà pagarne i costi.
C’è bisogno di una politica completamente diversa per il nostro territorio, una politica che incentivi la cultura del trasporto pubblico, che difenda i diritti dei lavoratori e degli studenti pendolari e delle persone che vorrebbero viaggiare senza dovere usare forzatamente le auto private, una politica che incentivi la manutenzione dell'esistente e la salvaguardia dell'ambiente, opponendosi alle lobbies del cemento.

Partito della Rifondazione Comunista-Vicenza


Manifesto del Partito Comunista

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