11 ottobre, un grande successo!
E’ stato un grande successo e un importante segno di ripresa, per i comunisti e le forze di sinistra. E non era per niente scontato, dopo il terremoto, le sconfitte, le delusioni dei mesi scorsi e le innumerevoli difficoltà ancora in campo. Erano presenti circa mezzo milione di persone, in un corteo contrassegnato da una miriade di bandiere rosse. Massicci l’impegno e la presenza politica organizzata del PRC e del PdCI, che hanno lavorato congiuntamente e che in diversi centri hanno organizzato una partecipazione comune. Importante la presenza delle diverse componenti della sinistra sindacale, a partire dalla FIOM. Tantissimi i giovani, gli studenti e significative le rappresentanze di associazioni, movimenti, gruppi vari della sinistra. La riuscita della manifestazione incoraggia a continuare sulla via della ricostruzione di un’opposizione sociale e politica al Governo e alla Confindustria, dell’unità d’azione di tutte le forze di sinistra (non subalterna al centrismo del PD) e di una presenza autonoma, organizzata e unitaria dei comunisti, nella lotta e su contenuti avanzati : dimensioni queste che vanno intese non come contrapposte o alternative l’una all’altra, ma assolutamente complementari e interdipendenti. Per cui vanno contrastate sia le impostazioni settarie, gruppuscolari o meramente propagandistiche e testimoniali che tendono a separarle, sia quelle che contemplano una liquidazione o diluizione dell’autonomia comunista e della sua costruzione processuale e unitaria.La profondità e il carattere strutturale e di sistema della crisi economica e finanziaria del capitalismo internazionale dimostra come esso “non sia in grado di assicurare il benessere dei popoli e del pianeta”. Ciò rende attualissima e concreta la funzione dei comunisti, nazionalmente e internazionalmente; e rende necessaria una lotta che - accanto alla ricerca di misure congiunturali, parziali e immediate per difendere i lavoratori e i ceti più deboli colpiti dalla crisi - ponga all’attenzione dei popoli la questione più generale del socialismo. E cioè della esigenza e della prospettiva di una società alternativa al capitalismo: non come questione astratta o di mero orizzonte ideale (né come questione di breve periodo), ma come questione strategica che viene continuamente e concretamente riproposta dalle irrisolte contraddizioni del sistema capitalistico, che oggi si manifestano così evidenti e dirompenti.La mobilitazione continua, fin dai prossimi giorni: il prossimo 17 ottobre con lo sciopero generale indetto dai sindacati di base RdB-Cub, Cobas e Sdl; il 30 ottobre con lo sciopero generale della scuola (preceduto il 10 ottobre scorso dalle manifestazioni di oltre 300.000 studenti e insegnanti). E - a partire dalla lotta in corso contro la base USA di Vicenza, che deve tornare ad assumere un carattere nazionale, e dalla proposta di “Legge di iniziativa popolare sui trattati, le basi e le servitù militari” (consegnata in Parlamento e già sottoscritta da 60.000 firme) - va riorganizzato il movimento contro la guerra, contro le basi NATO, per il ritiro dei militari italiani dalla guerra in Afghanistan.