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Visualizzazione dei post da ottobre, 2009

IL REINTEGRO DI DE ANGELIS E' UNA VITTORIA PER TUTTI I LAVORATORI

Il Circolo "Gramsci" esprime soddisfazione per la notizia del reintegro al suo posto di lavoro del macchinista Fs e rappresentante per la sicurezza, Dante De Angelis da parte del Tribunale di Roma. La sua unica colpa era stata quella di denunciare i rischi per la sicurezza sui treni e la risposta della azienda era stata quella del licenziamento. La battaglia per il suo reintegro al lavoro ha trovato la solidarietà non solo dei lavoratori dei trasporti ma anche di tutti coloro che ritengono che la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini non possa essere una variabile dipendente dei bilanci aziendali. Le Fs sono state condannate per il loro atteggiamento antisindacale, quelle Fs, che come il Rapporto annuale nazionale per la sicurezza delle Ferrovie 2008 denuncia, sono in una condizione di grande insicurezza degli impianti. Il reintegro di Dante De Angelis rappresenta perciò un fatto importante, è la vittoria del diritto, dei diritti dei lavoratori contro l’arroganza di quant

venerdì 23 ottobre sciopero contro la politica dei tagli nella scuola e non solo.

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MECCANICI, ACCORDO SEPARATO FIRMATO DA SINDACATI "GIALLI" SCANDALOSO E INACCETTABILE. SIAMO CON LA FIOM.

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se. L'accordo separato firmato oggi tra gli industriali di Federmeccanica e Fim Cisl e Uilm, ormai ridotti al rango di sindacati "gialli" come negli anni Cinquanta, pronti ad accettare ogni ricatto e ogni richiesta dei padroni, è scandaloso, inaccettabile. Questa firma corrisponde, peraltro, al peggiore frutto avvelenato dell'accordo separato firmato lo scorso 22 gennaio da Confindustria, Cisl e Uil, senza la Cgil e con la complicità partecipe del governo Berlusconi e del ministro Sacconi. In tempi di gravissima crisi economica e sociale come questa, di fronte a salari sempre più da fame e ai profitti incredibili che gli industriali continuano a fare, si vogliono peggiorare ancora di più - e per contratto! - le condizioni salariali e di vita dei lavoratori metalmeccanici italiani. Invitiamo tutti i lavoratori metalmeccanici a opporsi con ogni mezzo a questo accordo e ad appoggiare la lotta della Fiom-Cgil

Ottimo successo per lo sciopero Fiom.

In 250mila per il lavoro «Stop ai licenziamenti» Manifestazioni a Milano, Firenze, Napoli, Palermo e Roma. Non è bastata la pioggia. Più di centomila tute blu hanno invaso Milano per lo sciopero generale indetto dalla Fiom Cgil. Un fiume di bandiere rosse. «I metalmeccanici non abbassano la testa! - grida un operaio dal furgone che apre il corteo - vogliamo i nostri diritti, vogliamo decidere noi sul nostro contratto e sul nostro futuro. Noi li fermeremo!». E proprio: "Fermiamoli! - contro i licenziamenti e contro gli accordi separati" è lo striscione che apre il corteo che parte da Porta Venezia. Dietro sfilano migliaia di metalmeccanici delle fabbriche e delle aziende del Nord. Arrivano dalla Lombardia, dal Piemonte, dalla Liguria, dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia, dalla Val D'Aosta e dal Trentino Alto Adige. «Siamo di fronte ad una dimostrazione di partecipazione assolutamente straordinaria. Qui a Milano come nelle altre piazze d'Italia. - dichiara Gianni Rin

Ferrero, Prc: Lodo Alfano, bene consulta

Plaudo alla decisione della Corte costituzionale che ha bocciato totalmente e senza possibilità d'appello il cosiddetto "lodo Alfano", in quanto vìola il principio di uguglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Alla Corte va il plauso di tutti i sinceri democratici del nostro Paese che hanno bocciato senz'appello una legge vergognosa e illegittima che voleva cercare di salvare la faccia e le fortune, costruite sul malaffare, del nostro Premier e di tutti gli altri potenti che pensano di poter essere e comportarsi impunemente da corruttori e mafiosi come fa Berlusconi. A Bossi, che minaccia il ricorso al popolo, ci limitiamo a dire di lasciar perdere e di non svegliare il cane che dorme. Troppi partigiani, uomini e donne, sono morti per costruire una Repubblica libera e democratica come quella italiana, che si basa e si regge sulla sua Costituzione, per potersi fare spaventare - loro e i loro discedenti, cioè tutti noi - da quattro ciarlatani alla cui testa s

PRECARI SCUOLA

Una protesta unitaria con due cortei distinti Il caos in cui si è voluta gettare l'istruzione italiana è davvero enorme. E si ripercuote sia sull'organizzazione del servizio che sulle dinamiche stesse dei movimenti che cercano di contrastarla. Un esempio diretto viene dalla sentenza del consiglio di stato che annulla il decreto ministeriale che imponeva di mettere «in coda» dei docenti provenienti da altra provincia, indipendentemente dal punteggio. Una misura che era stata pensata per dividere docenti del nord e del sud, come aveva chiesto al Lega. Il fatto che ora venga cancellata, però, provoca lo stesso un secondo atto della «guerra tra poveri», perché nel frattempo molti di quei docenti sono passati in ruolo e - se la soluzione non sarà una «sanatoria» - ora sentono a rischio il posto tanto atteso. Nel frattempo le scuole hanno aperto e molti presidi - non avendo una pianta organica completa - hanno proceduto a nominare «supplenti temporanei» su cattedre «in attesa di tito

Manifesto del Partito Comunista

Karl Marx ci metterebbe la firma

Karl Marx ci metterebbe la firma