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Visualizzazione dei post da novembre, 2009

Comunicato-stampa

L’opuscolo “Europa: unita,libera,forte” distribuito agli studenti delle scuole superiori per iniziativa dell’Assessore regionale Elena Donazzan in occasione dell’anniversario della caduta del muro di Berlino contiene molte affermazioni di principio, giudizi storici non argomentati ed esortazioni (quali quella a “non abbandonarsi alla falsa soluzione della multiculturalità”) che delineano chiaramente una idea reazionaria dell’Europa e del mondo. L’opuscolo non contiene una bibliografia e molti dubbi sono stati sollevati dagli insegnanti esperti della materia rispetto alla metodologia seguita dal punto di vista storico e didattico. Era normale che tale iniziativa suscitasse una reazione da parte di coloro che intendono la scuola pubblica come luogo del confronto culturale e della costruzione del sapere e che rifiutano la pratica dell’indottrinamento ideologico. A nostro avviso la vicenda segnala la necessità di mantenere alto il livello di vigilanza democratica e di opposizione sociale a

volantino distribuito alla marcia mondiale della pace

NO ALLA TRASFORMAZIONE DI VICENZA IN CITTA’ MILITARIZZATA NON ACCETTIAMO NESSUNA COMPENSAZIONE PER IL DAL MOLIN VIA DALLA GUERRA SUBITO La popolazione vicentina ha dimostrato di non volere la costruzione di una nuova base militare Usa mobilitandosi nelle piazze ed organizzando il referendum autogestito del 5 ottobre 2008. Nonostante e contro la volontà popolare continuano i lavori alla nuova base e si potenziano quelle già esistenti, una militarizzazione del territorio con danni ambientali e sociali che nessuna tangenziale o altra opera può compensare. Le logiche di guerra, comunque mascherate, sono devastanti per l’ambiente, per la democrazia, per la vita ed il progresso dell’umanità. E’ un modello di sviluppo che non ha futuro. Mentre imperversa la crisi economica che ha già causato in Italia la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, il Governo Berlusconi stanzia 14 miliardi per l’acquisto di 131 cacciabombardieri F35 e riconferma la missione in Afghanistan, il cui m

VIA DALLA GUERRA SUBITO

La presenza del contingente militare italiano in Afghanistan è frutto e figlia di una scelta politica e strategica, oltre che militare, assurda e sbagliata. Le truppe italiane vanno ritirate subito. La giustificazione della loro presenza con la necessità di garantire lo svolgimento di elezioni libere e democratiche, in Afghanistan, si è dimostrata insostenibile, come hanno rivelato prima i colossali brogli subiti dalle opposizioni al governo Karzai, (denunciati da tutti gli osservatori internazionali, da quelli dell'Onu a quelli dell'Unione Europea) e poi la vicenda del ballottaggio annullato. Le elezioni in Afghanistan si sono rivelate una vera farsa. La verità è che la guerra non produce mai la democrazia. Il governo Karzai è un governo fantoccio, succube della politica statunitense, e odiato dai suoi stessi cittadini. L'amministrazione Obama, se volesse davvero dare il segno del cambiamento dall'era Bush, anche in politica estera, dovrebbe ascoltare l’opinione pubbli

Manifesto del Partito Comunista

Karl Marx ci metterebbe la firma

Karl Marx ci metterebbe la firma