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Visualizzazione dei post da settembre, 2009

SCUOLA Studenti in corteo a Vicenza

In 2500 contro la riforma Gelmini Sta per nascere anche un collettivo -------------------------------------------------------------------------------- Hanno concluso il loro corteo con un bel bagno rinfrescante nella fontana di Piazza S. Lorenzo. Gli studenti vicentini sono scesi in piazza ieri, in una calda mattina di fine settembre, per dire no alla scuola della Gelmini, no alla scure dei tagli, no alle novità che quest’anno entreranno a regime. Erano 2.500 secondo la Rete degli studenti che ha promosso la mobilitazione, circa un migliaio secondo le forze dell’ordine, coloro che sono partiti dalla stazione ferroviaria e hanno percorso il centro storico (Corso Palladio, Piazza Matteotti, Contrà S, Biagio davanti all’Aim) e hanno portato il loro malcontento fino a Piazza S. Lorenzo, dove la protesta si è “stemperata” in un gioco a lanciarsi sotto gli zampilli d’acqua della fontana. Non solo studenti della città, ma anche delegazioni di Valdagno e Recoaro hanno partecipato alla manifest

La folla grida a Berlusconi: "Ritirateli"

Le più alte cariche istituzionali lasciano il sagrato della Basilica di San Paolo per tributare un ultimo omaggio ai feretri dei militari morti in Afghanistan. Tra chi grida 'Folgore!' e chi ringrazia le forze armate, c'è anche una voce isolata che chiede: «Rimandateli a casa» e chi si chiede «Quanti altri morti?».

Volantino distribuito al Presidio al Provveditorato

La manovra triennale del governo sull’istruzione: tagliare 8 miliardi nella scuola statale (non in quella privata e confessionale),riducendo posti di lavoro e fondi. Cominciano a vedersi i primi effetti della controriforma Gelmini-Tremonti: già a partire da quest’anno nelle scuole ci sono meno docenti (circa trecento nella nostra provincia), meno personale di segreteria e bidelli, mentre il numero di studenti complessivamente non diminuisce. Aumenta quindi il numero medio di alunni per classe, con punte di trenta ed oltre. Ovviamente tutto ciò penalizza la qualità della didattica, la vivibilità nelle aule ed anche in certi casi la sicurezza. Pensiamo, infatti, a cosa significa per gli studenti ritrovarsi in classe di questo tipo, quale possibilità di confrontarsi, di fare attività laboratoriali, di avere una relazione positiva con i propri compagni e con gli insegnanti ? La risposta che viene dall’alto è nell’ aumentare il controllo e la repressione. Non solo nella scuola, questa è la

Ferrero: precari scuola, anch'io sul tetto provveditorato di Roma in solidarietà con le lotte

IL MINISTRO GELMINI CERCA DI DIVIDERE IL MOVIMENTO MA NON CI RIUSCIRA’. LA LOTTA DEI PRECARI E’ OVUNQUE E ANDRA’ AVANTI Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se Quest’oggi sono salito anch’io sul tetto del Provveditorato di Roma, in via Pinciani, per solidarizzare con il Coordinamento nazionale dei precari della scuola in lotta. “Salire sui tetti” non solo non è inutile, come pensa e dice il ministro Gelmini, ma anzi è e resta l’unico modo che ha il movimento dei precari di farsi sentire e vedere in tutt’Italia. Il ministro Gelmini, inoltre, con la sua decisione di concedere aumenti e assunzioni “a macchia di leopardo”, in Italia, cerca di dividere il movimento, elargendo concessioni regione per regione, e di distruggere la scuola pubblica, aprendo a quella privata e classista. L’unica cosa da fare, invece, è quella di unire le strade della riconferma di tutti gli insegnanti precari che, nel 2008, hanno avuto una cattedra assegnata in via temporale annuale, e del

Manifesto del Partito Comunista

Karl Marx ci metterebbe la firma

Karl Marx ci metterebbe la firma