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Visualizzazione dei post da gennaio, 2013

Sulla vicenda dei quattro cittadini rom costretti a scendere dall'autobus

Comunicato-stampa "Sulla vicenda dei quattro cittadini rom costretti a scendere dall'autobus, (nonostante avessero pagato regolarmente il biglietto), ci sembra di dover intervenire. Lo facciamo, soprattutto, in seguito ad alcuni commenti e riflessioni, riportati dalla stampa. Del resto, il messaggio apparso sabato scorso sulle locandine di uno dei giornali locali, messaggio visibile ad ogni angolo della città, era già abbastanza inquietante per chiunque avesse un minimo di umanità e di memoria storica. Una città come la nostra, con una forte tradizione solidaristica, antifascista ed antirazzista, non può essere rappresentata mediaticamente in modo contrapposto ai valori per cui essa si fregia di una medaglia d'oro, come riconoscimento per la sua partecipazione alla Resistenza. Ora, vista la piega presa dal dibattito che si sta sviluppando sulla questione, (compreso il sondaggio on line che chiede se si ritenga  giusto o meno far scendere dall'autobus &

Difendiamo il servizio di trasporto pubblico !

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La decisione dell’Amministrazione comunale di Vicenza e del Consiglio di amministrazione di AIM di introdurre il “servizio a chiamata” comporta la sostituzione del servizio serale di trasporto pubblico, oggi fornito dagli autobus di AIM, esternalizzandolo a ditte private. Siamo preoccupati delle conseguenze di tale decisione perché la privatizzazione dei servizi pubblici non può rispondere agli interessi generali. E’ necessario, invece, valorizzare il traspor to pubblico locale, sia perché esso rappresenta un diritto di tutti i cittadini, degli studenti e dei lavoratori pendolari, sia per contrastare l’inquinamento atmosferico che nella nostra città ha raggiunto ormai livelli di guardia. Sabato 26 gennaio 2013 alle 15 presso la circoscrizione 7 FERROVIERI Via Vaccari, 107 Vicenza INCONTRO-DIBATTITO con Massimo D’Angelo   -  Coordinatore mobilità FILT-CGIL Vicenza Laura Bennati  -  Comitato no privatizzazione ATAF Firenze Federica Perin - RSU Fi
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“UNA RIVOLUZIONE CIVILE PER RICOSTRUIRE IL PAESE”   UN PROGRAMMA PER GOVERNARE L’ITALIA Vogliamo realizzare una rivoluzione civile per attuare i principi di uguaglianza, libertà e democrazia della Costituzione repubblicana. Vogliamo realizzare un “nuovo corso” delle politiche economiche e sociali, a partire dal mezzogiorno, alternativo tanto  all’iniquità e alla corruzione del ventennio berlusconiano, quanto alla distruzione dei diritti sociali, del lavoro e dell’ambiente che ha caratterizzato il governo Monti. VOGLIAMO UNA RIVOLUZIONE CIVILE: ·           per l’Europa dei diritti, contro l’Europa delle oligarchie economiche e finanziarie. Vogliamo un’Europa autonoma dai poteri finanziari e una riforma democratica delle sue istituzioni. Siamo contrari al Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi l’anno per i prossimi venti anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la conseguenza di accentuare la

Con il trasporto a chiamata si colpisce il servizio pubblico

Comunicato-stampa Dietro l’’introduzione del “servizio a chiamata” per il trasporto pubblico serale, fatto presentato come innovativo perché il passeggero potrà ora chiamare l’autobus con un sms dal cellulare, riteniamo ci sia in realtà una logica politica che non ha niente  di nuovo o moderno e che comporterà  ricadute negative sulla qualità e sull’ efficacia del servizio pubblico. L’aspetto più preoccupante della decisione dell’Amministrazione comunale di Vicenza e del Consiglio di amministrazione di AIM, è quello di sostituire il servizio serale di trasporto pubblico, oggi fornito dagli autobus di AIM, esternalizzandolo a ditte private. Non può convincere la dichiarazione del Sindaco Variati che parla di miglioramento del servizio attraverso una riduzione dei costi, anche perché il passato ci insegna che le esperienze fatte nella direzione della privatizzazione nel settore dei trasporti (come di tutti i servizi sociali), si sono sempre mostrate fallimentari  perché  n

Manifesto del Partito Comunista

Karl Marx ci metterebbe la firma

Karl Marx ci metterebbe la firma