Con il trasporto a chiamata si colpisce il servizio pubblico
Comunicato-stampa
Dietro l’’introduzione del “servizio
a chiamata” per il trasporto pubblico serale, fatto presentato come innovativo perché
il passeggero potrà ora chiamare l’autobus con un sms dal cellulare, riteniamo
ci sia in realtà una logica politica che non ha niente di nuovo o moderno e che comporterà ricadute negative sulla qualità e sull’
efficacia del servizio pubblico.
L’aspetto più preoccupante della
decisione dell’Amministrazione comunale di Vicenza e del Consiglio di
amministrazione di AIM, è quello di sostituire il servizio serale di trasporto
pubblico, oggi fornito dagli autobus di AIM, esternalizzandolo a ditte private.
Non può convincere la dichiarazione
del Sindaco Variati che parla di miglioramento del servizio attraverso una
riduzione dei costi, anche perché il passato ci insegna che le esperienze fatte
nella direzione della privatizzazione nel settore dei trasporti (come di tutti
i servizi sociali), si sono sempre mostrate fallimentari perché non corrispondono in realtà ad una logica di
razionalizzazione e di risposta agli interessi generali.
La realtà vera è che a fronte di
un pesantissimo buco di bilancio di AIM (di oltre 3 milioni di euro), non sono
efficaci manovre di questo tipo, il cui risparmio previsto, ma per nulla
garantito, sarebbe di 120mila euro l’anno, manovre che comportano, inoltre, una
ulteriore frammentazione del servizio, con subappalti a ditte esterne.
E’ necessaria un’ altra politica per
valorizzare davvero il trasporto pubblico locale, sia perché esso rappresenta
un diritto di tutti i cittadini, sia per contrastare l’inquinamento atmosferico
che nella nostra città ha raggiunto ormai livelli di guardia;
una politica di investimenti seri
che puntino ad un ampliamento dell’utenza, mentre nel caso specifico, invece, il
costo del biglietto che verrebbe raddoppiato a due euro, non incentiverà certo i
cittadini di Vicenza, soprattutto in questi tempi di crisi, a servirsene
maggiormente.
Sarebbe necessario invece di
frammentare ulteriormente il servizio, unificarlo attraverso la fusione delle
due aziende AIM (cittadina) e FTV (provinciale), oltre che chiudere alle auto
una zona più vasta della città e rendere più facile la possibilità di lasciare
l’auto a favore del mezzo pubblico, attraverso i parcheggi scambiatori, prestare
maggiore attenzione alle esigenze degli utenti e dei lavoratori del servizio.
In questo senso, condividiamo la
posizione espressa dalla Filt CGIL ed auspichiamo un confronto ampio ed una
presa di posizione da parte di tutte le forze sociali e politiche che hanno a
cuore la qualità del servizio di trasporto pubblico che rappresenta un diritto dei
cittadini di Vicenza.
Claudia Rancati
Circolo "Gramsci" PRC Vicenza