Sulla vicenda dei quattro cittadini rom costretti a scendere dall'autobus
Comunicato-stampa
"Sulla vicenda
dei quattro cittadini rom costretti a scendere dall'autobus, (nonostante
avessero pagato regolarmente il biglietto), ci sembra di dover intervenire. Lo
facciamo, soprattutto, in seguito ad alcuni commenti e riflessioni, riportati
dalla stampa.
Del resto, il
messaggio apparso sabato scorso sulle locandine di uno dei giornali locali,
messaggio visibile ad ogni angolo della città, era già abbastanza inquietante
per chiunque avesse un minimo di umanità e di memoria storica.
Una città come la
nostra, con una forte tradizione solidaristica, antifascista ed antirazzista,
non può essere rappresentata mediaticamente in modo contrapposto ai valori per
cui essa si fregia di una medaglia d'oro, come riconoscimento per la sua
partecipazione alla Resistenza.
Ora, vista la piega
presa dal dibattito che si sta sviluppando sulla questione, (compreso il
sondaggio on line che chiede se si ritenga giusto o meno far scendere
dall'autobus "una persona che puzza"), pensiamo che si stia davvero
superando il livello di guardia.
Noi riteniamo che non
si possa legittimare una interpretazione della vicenda che rischia di aprire la
porta ai più bassi istinti egoistici ed a un razzismo tipico di una psicologia
barbarica ed antisociale, che rischia di imperniare alcuni strati
popolari, e che proprio perciò va apertamente combattuta. L'attenzione dell’opinione
pubblica viene spostata sulla questione della presenza dei cittadini rom sugli
autobus, invece che sulla realtà della qualità e dell'efficiacia del servizio
pubblico di trasporto, alimentando in tal modo dinamiche da "guerra tra
poveri" ed allontanandoci dalla ricerca della soluzione dei problemi veri.
Riteniamo che il
dovere della Amministrazione comunale sia quello di intervenire con una condanna
politica rispetto a quanto accaduto, ponendo un freno a possibili
degenerazioni. Perchè se oggi viene fatto scendere chi "puzza", domani
potrebbe capitare a chi è malato o a qualche altra categoria che secondo
alcuni non "merita" di viaggiare su un autobus pubblico. Trincerarsi
dietro ai regolamenti non serve in questo caso, perchè prima e sopra di questi
ed alle modalità della loro applicazione ci sono i valori di umanità e le
scelte politiche.
Noi non ci
stiamo, la nostra idea di città è un'altra e perciò chiediamo venga fatta luce
su questo episodio davvero disdicevole."
Per il Circolo
"Gramsci"
Claudia Rancati