Gli effetti della "ricetta Cossiga"


Ferrero: " Quel camioncino indisturbato a Piazza Navona". Yassir: " Mi hanno preso alle spalle"
da Dazebao del 30.10.2008 di Alessandro Cardulli

Paolo Ferrero non usa mezzi termini. Il segretario di Rifondazione Comunista, anche alla luce dell'arresto di Yassir Goretz, che per la direzione del partito si occupa dell'organizzazione di manifestazioni, eventi, rivolge direttamente al ministro degli Interni una domanda semplice, semplice: come è stato possibile che in una zona così sorvegliata, come quella fra piazza Navona e palazzo Madama, la sede del Senato, una zona pedonale, in una situazione delicata con una grande manifestazione degli studenti in corso, come è stato possibile, dicevamo che un camioncino carico di bastoni mascherati con le bandiere tricolori, un camioncino di fascisti, provocatori, mazzieri, ovviamente senza alcun permesso, sia passato indenne, sia transitato come se niente fosse.

Ferrero chiede al ministro che operi perché “ non si ripeta una cosa simile” e si impegni perché “ provocazioni come questa non possano più accadere”. Ferrero aveva aperto l'incontro con la stampa sottolineando il valore e il significato della giornata di lotta del mondo della scuola.
Un corteo che sembrava non finire mai. “ Inutile dare numeri- sottolinea- tutti hanno visto che i partecipanti erano tanti”. Poi ha espresso il pieno appoggio alle lotte e alle iniziative di mobilitazione che vedrà scendere in campo il pubblico impiego, il commercio, i metalmeccanici, una situazione che richiede lo sciopero generale mentre prosegue il movimento degli studenti, dei precari. Ha parlato del referendum popolare contro i provvedimenti del governo che “ deve nascere dal basso”, della battaglia per il ritiro del decreto Gelmini. Per quanto riguarda il movimento degli studenti il segretario del Prc, un movimento non violento, autonomo dai partiti sia nella forma che nei contenuti, sottolinea l'importanza di due slogan: “ Noi la crisi non la paghiamo” e “ la scuola pubblica è un bene di tutti” Mi ricorda tanto quanto avvenuto a Genova- dice nel corso della conferenza stampa- quando si lasciarono scorazzare per ore provocatori che furono protagonisti di devastazioni”. “ Chiediamo - ha proseguito che vengono individuate le responsabilità non dei singoli agenti ma di chi li ha organizzato e ha diretto le operazioni”. Poi riferendosi a Yasser fa presente che è “conosciuto dalla questura, dalla Digos proprio perché organizza le nostre iniziative, a partire dalla richiesta dei permessi necessari: “Sapevano chi prendevano- sottolinea-era stato chiamato dagli studenti medi, era lì non solo per portare la solidarietà ma anche in funzione unicamente della gente e degli studenti che manifestavano”. Poi racconta la dinamica degli avvenimenti che hanno portato all'arresto di Yassir, oggi rimesso in libertà con la fissazione del processo per il 17 del mese prossimo.
L'accusa: resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Ma su questo, di seguito, il racconto di Yassir Goretz per il nostro giornale. Per quanto riguarda le lesioni uno degli agenti si è presentato con un dito "steccato". Pare abbia avuto una prognosi di ben quattro giorni. Yassir: “ ho pensato, ora mi ammazzano”. In piazza Navona i fascisti si sono scatenati. Io me ne stavo andando. Avevo parlato con gli studenti, con giovani presi di mira, la violenza era “ visibile “ - ci racconta Yasser- e ti confesso che ero anch'io impaurito. Me ne stavo andando, in occasioni come questa ti coglie un senso di impotenza. Contro la violenza cieca c'è ben poco da contrapporre. All'improvviso mi sono sentito prendere alle spalle. Un braccio mi cingeva il collo. La stretta era molto forte, quasi insopportabile.” L'assalto, perché di questo si tratta di cui è stato vittima l'esponente di Rifondazione, veniva accompagnato da insulti tipo: pezzo di merda, che ci fai, e cose simili.” Poi -. riprende- sono stato gettato a terra. Non ho capito cosa stava accadendo ma ho pensato che erano due fascisti che mi colpivano. Uno dei due aveva la testa rasata. Ho pensato, ora mi ammazzano di botte”. Chi ha aggredito alla spalle Yasser non si è qualificato e lui addirittura si è “tranquillizzato” quando ha sentito uno dei due che diceva: Uno lo abbiamo immobilizzato”. Ha capito allora che si trattava di due agenti in borghese. Erano infatti due della Digos. “In tutta franchezza- ti dico- mi sono rilassato. Allora non mi ammazzano, ho pensato.” In questura Yassir è stato trattato bene, ha trascorso la notte in camera di sicurezza. Appunto, era conosciuto e per questo lo hanno arrestato .
Ci ricorda tanto, lo abbiamo chiesto anche a Ferrero, la teoria degli opposti estremismi . “ Sì - risponde il segretario del Prc- e proprio per questo ripetiamo che episodi come questo devono essere circoscritti e non si possono assolutamente ripetere”.

Manifesto del Partito Comunista

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