25 aprile 2010

I partigiani che lottavano (spesso con le scarpe rotte) contro il nazi-fascismo, nel 1945 sono riusciti a sconfiggere la dittatura di Mussolini, a costruire la Repubblica e a darci una delle Carte costituzionali più avanzate del mondo. Oggi però si parla molto di modificare la Costituzione nata dalla Resistenza.
E’ la Costituzione materiale del Paese ad essere da anni sotto l’attacco delle forze reazionarie.
Il futuro dei giovani è a rischio, perché per la maggior parte la prospettiva è una vita di precarietà, con lavori saltuari, mal retribuiti, senza regole nè diritti. Secondo l’ art.1 della Costituzione, invece, il lavoro è il fondamento della Repubblica. Tutti dovrebbero essere tutelati da un contratto collettivo nazionale di lavoro e dall’art.18 dello Statuto dei lavoratori (non si licenzia senza giusta causa).
La pace è a rischio, perché l’unica economia che non va in crisi è quella legata agli armamenti ed alla militarizzazione del territorio (come a Vicenza, con il Dal Molin e gli altri cantieri).
La libertà di informazione è a rischio, se in un Paese come il nostro si possono licenziare i giornalisti che criticano il governo ed il Presidente del Consiglio controlla la maggior parte degli organi di informazione.
Il diritto all’istruzione è a rischio se si possono tagliare 8 miliardi alla scuola pubblica ed aumentare i finanziamenti alla scuola privata.
La democrazia è a rischio se con le riforme elettorali che favoriscono le aggregazioni di più liste (verso il bipolarismo), l’ opposizione parlamentare diviene sempre più simile alle forze di governo e di conseguenza sempre più persone non vanno a votare.
La stessa unità del Paese è a rischio, con le spinte federaliste della Lega Nord.
Anche oggi come allora abbiamo molte difficoltà, (“le scarpe rotte”) e la strada appare in salita, però rispetto ai partigiani del 1945 noi abbiamo qualcosa in più: la memoria della loro esperienza e delle lotte che sono venute dopo.
Solo mantenendo ben viva la memoria, possiamo costruire il futuro, ma il futuro non viene da solo. Noi pensiamo che si costruisca con l’unità nelle lotte, a partire da quelle:

• Per la difesa del lavoro e dei redditi, dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori, contro la precarietà;
• Per la riconversione ambientale dell’economia;
• Contro la guerra e la militarizzazione del territorio;
• Per i diritti sociali e di cittadinanza, contro ogni forma di discriminazione e di razzismo;
• Per il diritto alla casa ed alla salute;
• Contro la privatizzazione dei servizi e per la ripubblicizzazione dell’acqua;
• Contro le grandi opere e contro il nucleare;
• Per la laicità e la difesa della scuola pubblica.


Circolo“Antonio Gramsci”
Partito della RIFONDAZIONE COMUNISTA
Giovani Comunisti/e – Vicenza

Manifesto del Partito Comunista

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