Rilasciati i tre volontari perchè non colpevoli. Fallito il tentativo di screditare Emergency.

Marco Garatti, Matteo dall'Aira e Matteo Pagani sono finalmente liberi. I tre operatori italiani di Emergency arrestati a Kabul sabato scorso sono stati rilasciati perchè non colpevoli. Lo dice un comunicato del Nds, i servizi di intelligence afghani, diffuso a poche ore dalla loro liberazione. "Mi sembra una bella conclusione" ha detto Gino Strada durante la conferenza stampa che si è tenuta a Milano.
Secondo quanto riportato dal ministro degli Esteri Franco Frattini, il rilascio dei tre cooperanti sarebbe "il risultato dell'intensa azione condotta dalla diplomazia italiana che ha agito con straordinaria professionalità e discrezione, nel rispetto delle istituzioni afghane che l'Italia e la comunità internazionale stanno aiutando a crescere". Alle 17.00 durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi, Frattini ha detto ai giornalisti che la liberazione dei tre connazionali è "il risultato di un'azione cominciata domenica scorsa".
"Non avevamo dubbi sul fatto che tutto si sarebbe risolto bene - ha dichiarato Cecilia Strada - perchè abbiamo sempre saputo che sono innocenti, così come lo sapevano le centinaia di migliaia di cittadini italiani che ci hanno sostenuto in questi giorni". Uno speciale ringraziamento è stato riservato a tutti coloro che in questi giorni hanno sostenuto l'organizzazione umanitaria di Gino Strada. Il fondatore di Emergency ha definito questa vicenda una trappola e una provocazione. E poi ha detto che «ci sono alcuni punti oscuri». «Non è chiaro perchè sono stati arrestati, perchè l'ospedale è stato aggredito. Non è chiaro perchè e non è chiaro chi l'ha orchestrato. Bisogna capire bene chi c'è dietro questa macchinazione». Il compito di investigare non spetta certo ad Emergency, ha spiegato, dicendo di sperare che le indagini vadano avanti. Su chi abbia messo le armi nell'ospedale, crede ci siano poche possibilità: «o qualcuno dello staff afghano è stato corrotto o forzato - ha osservato -, o da altri afghani, o da altri in uniforme di cui non so neanche la nazionalità. Una risposta non l'abbiamo». Quello che è certo, secondo Strada, è che «qualcuno evidentemente non vuole Emergency».
Adesso finalmente i tre volontari potranno fare ritorno a casa, dopo aver subito una reclusione durata ben 8 giorni. Intanto i tre di Emergency, secondo quanto rende noto la stessa organizzazione, sono arrivati all'ambasciata italiana a Kabul. Ed è proprio daqui che ha parlato telefonicamente con la madre Matteo Dell'Aira: "Sono su di morale, forte, sto bene e vi saluto tutti", sono state le prime parole che hanno ulteriormente rassicurato la sua famiglia

Manifesto del Partito Comunista

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