Niente vacanze per la scuola pubblica! Manifestazione a Montecitorio


ROMA - Duemila partecipanti tra precari della scuola, personale ATA, docenti di ruolo, studenti, alla manifestazione che si è tenuta questa mattina davanti a Montecitorio, in difesa della scuola pubblica e contro i tagli dei ministri Tremonti e Gelmini. Delegazioni dei Coordinamenti dei precari, proventi da Napoli, dalla Sicilia, dalla Lombardia e da tutto il Paese, sono intervenuti all’appuntamento romano. Un segno che fa capire il clima pesante che si respira nel nostro paese.



I recenti provvedimenti del Governo Berlusconi, infatti, hanno sottratto 8 miliardi di euro alla scuola pubblica. La riforma della scuola secondaria cancella discipline e riduce arbitrariamente i tempi della didattica. I bilanci delle singole scuole risultano essere rosso, mentre alle famiglie si chiedono contributi “volontari” per singole spese, si accentua il fenomeno delle classi sovraffollate, aumentano le difficoltà a garantire le supplenze a causa degli ingenti tagli di Tremonti e di Gelmini.
E questo succede mentre si continuano a finanziare le scuole private.

Questo 15 lugdlio di protesta è il terzo consecutivo. Infatti, anche a luglio 2008 e del 2009 vi sono state manifestazioni nazionali dei precari, in quanto sempre in estate si sono verificati gli attacchi più gravi alla condizione dei lavoratori della scuola.

Arianna Ussi, del Coordinamento precari della scuola di Napoli, auspica che il Governo faccia marcia indietro sulla riforma e che vengano eliminati i tagli. La stessa presenza unitaria di tutto il mondo della scuola oggi in piazza a Roma fa ben sperare che in un autunno vi possa essere una forte mobilitazione generale.
Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dall’on. Valentina Aprea, del PdL, presidente della Commissione Cultura della Camera. Antonella Vaccaro, della delegazione, ha riportato il contento del diniego dell’on. Aprea sulla possibilità di un cambio di passo della riforma, a partire dalla contrarietà espressa dall’esponente del centro–destra a valutare la cancellazione della norma che permette la chiamata diretta da parte dei presidi.

Alla manifestazione era presente con l’adesione di numerose strutture, la FLC CGIL e l’USB, il sindacato di base. Le forze politiche dell’opposizione che hanno espresso solidarietà alla manifestazione di oggi, con la loro presenza davanti alla Camera dei Deputati, sono state: l’IdV, la Federazione della Sinistra e Sinistra Critica.

Si preannuncia così un settembre caldo all’insegna della protesta e della mobilitazione. La scuola pubblica è un bene comune, essenziale per il futuro del Paese, deve essere difesa e sostenuta, soprattutto per dare prospettiva alle giovani generazioni. Senza un’istruzione pubblica si rischia di imboccare una strada senza via d’uscita, che ci fa ripiombare nei periodi più nefasti della storia italiana.

dal sito www.dazebao.org

Manifesto del Partito Comunista

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