La mobilitazione anti-riforma universitaria nelle strade e nelle scuole di Vicenza


Nella foto: gli studenti medi ed universitari nel cortile dell'università in viale Margherita

Mille studenti sfilano in corteo
La manifestazione anti-riforma universitaria, attivata anche attraverso Facebook, è partita dalla stazione.
Davanti agli istituti superiori esposti i motivi della protesta.


Percorso deciso al momento, con gli uomini della questura informati in tempo reale se girare a destra o sinistra, imboccare questa o quella strada. Anche se non memorabile per organizzazione (il tam tam di informazioni è circolato il giorno prima via Facebook), la protesta degli studenti vicentini contro il decreto Gelmini ha sortito gli effetti desiderati, a cominciare da rallentamenti e blocchi della circolazione.
MILLE IN CORTEO. Circa un migliaio i giovani che hanno ingrossato il corteo partito dalla stazione verso le nove, direzione viale Roma, viale Mazzini, corso Fogazzaro, corso Palladio, piazza Matteotti, via Giuriolo, con tappe obbligate le sedi universitarie di San Nicola e Viale Margherita dove sono stati esposti striscioni preparati per la manifestazione. "No al ddl Gelmini", "Attacchiamo i profitti, conquistiamo i diritti". Questi alcuni degli slogan scritti e scanditi dagli studenti, la maggior parte delle scuole superiori, molti di meno gli universitari che hanno scelto di protestare nelle sedi ufficiali degli atenei, in primis Padova, Venezia, Verona.
OCCUPATE LE FACOLTÀ. «Abbiamo trascorso la notte nella facoltà di Ingegneria, a Padova, guardando "Vieni via con me" di Fazio e Saviano e discutendo su quella che viene chiamata riforma, ma che in realtà è un'operazione a costo zero, destinata ad impoverire il sistema universitario - riferisce Elena Sortino, studentessa di Gestionale a Vicenza, rappresentante degli studenti - poi nella mattinata ci siamo diretti al rettorato per chiedere le dimissioni di Giuseppe Zaccaria». Occupati anche alcuni binari nelle stazioni di Mestre e in particolare di Padova dove Trenitalia ha rilevato disagi pesanti per l'utenza.
LEZIONI REGOLARI. Nella sede universitaria di San Nicola ieri le lezioni si sono svolte regolarmente, mentre erano state sospese lunedì pomeriggio per consentire agli iscritti di assistere alle assemblee di protesta organizzate in tutte le sedi universitarie. Diversi gli studenti che anche nella mattinata di ieri hanno scelto di disertare le aule per prendere parte alle mobilitazioni in corso nelle altre città venete sedi universitarie.
LA PROTESTA DEGLI STUDENTI DELLE SUPERIORI. Sit-in davanti a quasi tutti gli istituti della città - Quadri, Boscardin, Da Schio, Piovene, Pigafetta, Lioy, Fogazzaro - dove ieri sono state esposte le ragioni della protesta ed esteso l'invito a non entrare in classe, ma a prendere parte alla manifestazione organizzata da Coordinamento studenti e Collettivo, uniti nel denunciare la "deriva aziendalistica" del decreto Gelmini. "Non mettiamo in discussione la necessità di una riforma - spiega Davide Primucci, referente del Collettivo, studente universitario alla facoltà di Agraria - semmai contestiamo i criteri privatistici».
DEGRADO DELL'ISTRUZIONE. Lo denuncia la Rete degli studenti medi che non ha preso parte al corteo organizzato da Coordinamento e Collettivo, pur condividendone le ragioni. «Per svolgere attività di ricerca e didattica - intervengono Doris Zjalic e Cecilia Correale, referenti della Rete - le università possono stipulare contratti di ricercatore a tempo determinato di tre anni, rinnovabili una volta. Tra assegni di ricerca e contratti non si possono superare i dieci anni. Questo significa che l'università non si impegna a programmare il reclutamento dei ricercatori, ma a sfruttarne l'attività senza dare loro alcuna garanzia".

(dal giornale di Vicenza dell'1/12/10)




Gli studenti bloccano i binari
Treni in tilt tra Verona e Mestre


In molte città cortei di protesta delle scuole superiori contro il ddl Gelmini sull'università. A Padova occupata fino al primo pomeriggio la stazione, disagi e ritardi per gli utenti. La circolazione sta tornando alla normalità
30/11/2010
Padova. Gli studenti di Padova, Vicenza e Mestre per protestare contro la riforma dell’Università del ministro Gelmini, sono scesi sui binari delle stazioni ferroviarie. In particolare a Padova Trenitalia sottolinea come il traffico ferroviario della stazione bloccato ha creato pesanti disagi per gli utenti. Gli studenti, circa 2 mila, stamane avevano dato vita a cortei di protesta lungo le principali vie della città per poi dirigersi verso la stazione ferroviaria. Liberata la stazione da poco, il traffico ferroviario sta tornando alla normalità.

Il corteo, invece di sciogliersi, è entrato in stazione e gli studenti sono scesi sui binari. Un’analoga iniziativa si è registrata a Mestre dove però gli studenti delle scuole medie superiori avevano provocato problemi solo su tre binari e per un tempo tale da provocare ritardi stimati dalla stessa Trenitalia in una decina di minuti.

Anche a Padova comunque la manifestazione si è sciolta da poco e la circolazione ferroviaria sta riprendendo. Trenitalia, alla luce del blocco ferroviaria, ha comunicato che il piano del traffico ferroviario è in progressivo cambiamento per permettere ai treni di viaggiare. Convogli, al momento, sono stati dirottati lungo le linee che passano per Treviso e Castelfranco con disagi per i viaggiatori e ritardi stimati fino ai 90 minuti.

Manifestazioni anche a Vicenza, con il corteo degli studenti che si è radunato davanti alla stazione ferroviaria prima di muoversi verso il centro.

dal Giornale di Vicenza del 30/11/10

Manifesto del Partito Comunista

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