Il volantino che abbiamo distribuito ieri alla manifestazione di Vicenza.


Per la dignità, per costruire un altro modello di società.

Le condizioni di vita e di lavoro delle donne nel nostro Paese sono peggiorate nettamente negli ultimi anni a causa di politiche ingiuste ed anche di un modello culturale e sociale che si è andato via via imponendo nelle case, tramite le televisioni, nelle menti purtroppo di tante persone.
E’ un modello volgare ed autoritario, quello incarnato dal Presidente del Consiglio e riprodotto dai suoi programmi televisivi, che serve a giustificare l’ingiustizia, lo sfruttamento, e la mercificazione di ogni aspetto della vita, serve a cancellare la volontà di riscatto sociale rispetto ad una realtà sempre più dura.
Oggi per una ragazza trovare un lavoro è un’impresa pressoché impossibile; una laurea può rappresentare un impaccio perché spesso sono altre le qualità richieste, come essere di bella presenza, non aspirare alla maternità, e non avere propri progetti di vita.
La disoccupazione giovanile è a livelli record. Secondo i dati Istat, a dicembre il tasso per la generazione tra i 15 e i 24 anni è salito al 29%. E' il dato più alto dal 2004. Per quanto riguarda la disoccupazione femminile nella nostra regione siamo al 7% (sempre secondo l’ Istat), cioè quasi il doppio di quella maschile, in un contesto come quello italiano dove una donna su due non ha un lavoro.
Ciò che si chiede ai giovani è di essere adattabili al mercato. Si sa che oggi il mercato invade tutto e tutti, per cui rischia di diventare normale per molte giovani pensare che la propria affermazione personale possa passare anche attraverso la mercificazione del proprio corpo o della sua immagine.
E’ in base alla ideologia liberista che sono caduti nel corso di questi anni, ad uno ad uno, tanti paletti che credevamo ben saldi: il diritto ad un lavoro dignitoso e stabile, ad un contratto nazionale, il diritto all’istruzione, l’uguaglianza delle persone di fronte alla legge, il non poter fare profitti su alcune risorse fondamentali come l’acqua.
Quindi perché non dovrebbero cadere anche le conquiste verso la parità dei sessi ottenute dalle donne con una lunga stagione di lotte che dalla Resistenza porta ai giorni nostri?
Molto dipende da noi che siamo qui oggi a manifestare in molte piazze del Paese.
Dalla nostra capacità di lottare tutti i giorni nei nostri luoghi di lavoro, di studio, nella famiglia, nella società, dipende dalla capacità di far sentire tutti i giorni la nostra differenza e di far valere i nostri diritti.
Dobbiamo mandare a casa questo governo, ciò si impone oggi come una urgenza per la tenuta democratica del Paese, ma determinare anche la fine del berlusconismo, costruire dal basso una stagione nuova, dove le donne e gli uomini siano liberi di scegliere della propria vita.
Lottiamo insieme, con modalità diverse da quelle imposte dal potere, senza paternalismi e senza deleghe, per la nostra autodeterminazione, per il nostro futuro ed il futuro delle giovani generazioni.

Circolo“Antonio Gramsci”
Partito della RIFONDAZIONE COMUNISTA

Manifesto del Partito Comunista

Post popolari in questo blog

Congresso del circolo Gramsci

Il congresso del circolo Gramsci.

Karl Marx ci metterebbe la firma

Karl Marx ci metterebbe la firma