CIO' CHE VOGLIAMO PER VICENZA: UNA URBANIZZAZIONE ECOSOSTENIBILE.


Ci permettiamo di entrare anche noi nel dibattito sulla futura città di Vicenza e, come a suo tempo affermato, siamo concordi che si debba immaginare uno sviluppo diverso della città, di avere una visione europea dell’urbanistica. La visione europea delle città è totalmente differente dal modo di pensare italiano; innanzitutto si parla di recupero dell’esistente e su questo, almeno, c’è la volontà dell’Amministrazione cittadina; si parla anche di aree verdi, di città ecosostenibili e a misura di persona, con standard adeguati; si parla di tenere fuori il traffico dallo spazio cittadino con la creazione di parcheggi scambiatori, e non come a Vicenza che lo si vuole portare a ridosso del centro storico. La città europea è un centro a servizio dei cittadini dove donne e uomini possono avere un tempo per il lavoro, uno per la famiglia, e uno per il tempo libero, indiscriminatamente dal genere e dall'etnia che rappresentano. Si parla quindi di servizi ai cittadini (di ausilio, sociali e culturali), aiuti ai più poveri, e rispetto per l’ambiente. La città europea ha accantonato le rotatorie, vere e proprie barriere suicide per i ciclo-pedoni, e si apre per una riqualificazione della viabilità, a misura di persona, di pedoni e ciclisti, senza la realizzazione di nuove strade o grandi opere. Gli urbanisti europei si avvalgono di veri e proprie valutazioni ambientali e paesaggistiche (no copia-incolla), in modo da non sottovalutare il delicato equilibrio idrogeologico e salvaguardarne l'ecosistema.
E' proprio per questo che affermiamo che le ipotesi in campo dell'Amministrazione Variati, anche se da un primo lato sembrano voler proporre di andare incontro ad una città più europea, di fatto ripropongono il solito modo concertato di vedere l'urbanizzazione del territorio. Un territorio già intriso di cemento e al quale non occorre aumentarne la dose. A suo tempo in sede di PAT (Piano di Assetto del Territorio) abbiamo presentato più osservazioni, puntualmente non recepite, che andavano proprio in questa direzione, quella di una città ecosostenibile, con più verde e meno cemento. Siamo realmente interessati ad un diverso modo di vedere il territorio, un territorio meno urbanizzato e più a misura di persona ed in questo senso riteniamo un utile punto di riferimento la proposta sul PAT della Consigliera Cinzia Bottene di “Vicenza Libera. Purtroppo ciò che si prospetta per Vicenza con i noti “bandi di interesse diffuso”, con gli accordi di programma (vedi, ad esempio, l'arena degli eventi), con il riassetto della zona Ovest (vedi aree Domenichelli, Beltrame e zona teatro), con il parcheggio sotto Campo Marzo, varie bretelle ecc. …....., è una massiccia cementificazione, in continuazione con la politica degli anni precedenti. Ciò di cui Vicenza non ha proprio bisogno, dopo l'alluvione e il continuo rischio idraulico cui è sottoposta. Si dovrebbe avere una visione più intelligente e rispettosa dell'ambiente per quanto riguarda l'urbanistica; le casse di espansione, da sole, non risolvono il problema se non c'è la volontà degli amministratori vicentini di rivedere l'uso del territorio.

Per arrivare al dunque l'ipotesi di costruire nell’ex area Domenichelli una torre di 11 piani fuori terra, e 3 nel sottosuolo, ci lascia alquanto perplessi. Pensiamo che qualsiasi opera urbanistica debba essere fatta in modo meno impattante, e nel rispetto del patrimonio artistico ed ambientale di Vicenza; riprendere l’edilizia degli anni ’60, in quella zona, non è una buona idea, poiché ha già deturpato una delle porte della città.

Riteniamo, inoltre, che i nuovi piani edilizi vadano sempre discussi e decisi insieme alla cittadinanza e che comunque edifici di queste altezze e con questo impatto, siano da evitare nella nostra città o quanto meno debbono concordare con l'assetto urbanistico del territorio. Questo per permettere ai cittadini di continuare ad ammirare il contesto vicentino: pensiamo alla torre di San Felice, a Monte Berico, il castello e lo stesso centro cittadino. Sarebbe preferibile che nella nuova urbanistica non si andasse a deviare fiumi o torrenti, e non si cementificasse ulteriormente il territorio.

Ma è così utopistica un'urbanizzazione a crescita zero?


Claudia Rancati – Segretaria Circolo Gramsci PRC - Vicenza

Guido Zentile – Resp. Ambiente e Territorio PRC - FdS di Vicenza

Giuliano Ezzelini Storti – Coordinatore Prov. PRC – FdS di Vicenza, Resp. Enti Locali PRC regionale

Manifesto del Partito Comunista

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