Per un autunno di lotta!
E’ iniziata ieri la discussione in Parlamento del decreto di ferragosto: la gravissima nuova manovra economica del governo finalizzata a colpire i lavoratori ed i ceti deboli nel salario e nei diritti.
Si punta, infatti, oltre a nuovi tagli agli enti locali ed in varie forme ai salari dei lavoratori anche ad una riscrittura della Costituzione (inserendo l'obiettivo del pareggio di bilancio), a liberalizzare i servizi pubblici (calpestando l'esito referendario) e ad affossare lo Statuto dei diritti dei lavoratori (art.18).
Tutto ciò comporterebbe un arretramento inaudito sul piano democratico e sociale.
Una manovra dettata dalla Banca centrale europea e rispetto alla quale il PD ha presentato una proposta “alternativa” che non si discosta nelle finalità ma solo nei modi, riproponendo la logica delle liberalizzazioni e dei sacrifici.
La discussione in Parlamento continuerà nei prossimi giorni ma ciò che più conta è che
l'opposizione che sale dal basso della società ha portato la Cgil a convocare lo sciopero generale di otto ore per il 6 settembre. Uno sciopero che appoggiamo e che vogliamo contribuire a costruire nei luoghi di lavoro per far sì che la parola torni ai lavoratori.
Lo scenario è in movimento ed è necessario lavorare affinchè le lotte crescano e si unifichino alla base della società, non certo per emendare la manovra al fine di renderla più digeribile e compatibile con le esigenze del sistema capitalistico ma per far crescere dal basso l’alternativa.