Il 1° Maggio è la giornata di lotta internazionale di tutti i lavoratori dal 1889,  quando nasce per decisione della Seconda Internazionale e con la parola d’ordine della riduzione della giornata lavorativa a otto ore.
Oggi, con la crisi del sistema capitalistico, molti lavoratori sono disoccupati e molti altri costretti a lavorare per più di otto ore al giorno.
La disoccupazione è a livelli record in tutta Europa, più di due milioni e trecentomila sono le persone in cerca di occupazione in Italia.
Sono anche molti i giovani che non studiano né lavorano.
L’arroganza padronale assume forme nuove oggi rispetto al 1889, ma nella continuità della sostanza:  sfruttare i lavoratori, ridurre i diritti minacciando il licenziamento, fare della precarietà la norma di vita per tutti.
Cosa altro significa manomettere l’art.18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori?
Come si può sostenere che alzando l’età pensionabile si favoriscono i giovani?
Cosa aspetta la Cgil a dichiarare lo sciopero generale?
Le mobilitazioni di queste settimane, che hanno interessato anche la nostra provincia, mostrano che i lavoratori non sono affatto rassegnati e che è necessario lottare con più determinazione e tutti insieme contro la  riforma del mercato del lavoro e le politiche del governo Monti-Napolitano.
Perciò ben venga la decisione dei sindacati di base di indire unitariamente per il 9 maggio una giornata di mobilitazione, una decisione che può rappresentare una tappa verso la costruzione dello sciopero generale.
Oggi come ieri c'è bisogno dell' unità dei lavoratori per riconquistare i nostri diritti.
In questo momento difficile non c'è altra strada che la solidarietà nella lotta.
Per ribadire con forza la parola d’ordine dello sciopero generale invitiamo tutti i lavoratori e gli studenti alla manifestazione di sabato 12 maggio a Roma indetta da Rifondazione e dalla FdS un appuntamento importante che può segnare una inversione di tendenza.



Manifesto del Partito Comunista

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