Il 25 Aprile non
è una ricorrenza, ora e sempre Resistenza !
Quel che sta avvenendo nel nostro
Paese è di una gravità inaudita:
mentre l’aggravarsi della crisi
economica e sociale colpisce milioni di persone che perdono il lavoro e spesso
anche la casa e crescono i casi di suicidi,
mentre i profitti degli speculatori
aumentano in una economia impazzita che non ha più niente a che fare con i
bisogni reali della gente, investe in grandi opere inutili e dannose come la
Tav, nell’industria bellica ed è sempre più collusa con la criminalità
organizzata,
il Parlamento, invece di
intervenire con un piano di emergenza contro la crisi, si arrocca, nella difesa
degli interessi di sempre, calpestando anche le normali regole democratiche.
La rielezione per la seconda volta del
Presidente della Repubblica, fatto inaudito nella storia repubblicana, è il
frutto dell’inciucio tra PD e PDL, uniti nella difesa dei loro piccoli
interessi di bottega, ma anche di interessi più grandi, con un significato ancor
più preoccupante.
La rielezione di Napolitano è
servita a preparare un governo di grande coalizione che prosegua l’azione del
governo Monti, un governo che sarà diretta espressione degli interessi della
UE, BCE e FMI, i tre organismi politico-finanziari, che nessuno ha mai eletto,
ma che dettano le leggi sopra e contro i popoli di Europa e del mondo.
I poteri forti chiedono un governo
che continui nella realizzazione delle cosiddette “riforme strutturali”, cioè
di quei provvedimenti che prima hanno devastato il mondo del lavoro ed ora
vogliono finire di devastare l’assetto istituzionale del Paese, per annullare
ogni forma di democrazia e possibilità di opposizione.
La Repubblica nata dalla Resistenza
è stata fondata su principi democratici, sul sistema elettorale proporzionale,
sull’equilibrio tra i tre poteri, sull’unità del Paese (e non sul federalismo
delle macroregioni), sul rifiuto di ogni forma di fascismo e di
presidenzialismo, sui principi della Costituzione. Il significato della
Costituzione, però, è stato stravolto da interventi come l’ inserimento del
pareggio di bilancio tra i principi importanti, più importante dei diritti
delle persone.
Quel che sta accadendo è il frutto
dell’attacco padronale e di decenni di cedimenti, di una linea politica
fallimentare portata avanti dai vertici del centrosinistra, che ha consentito
lo smantellamento di diritti e la progressiva perdita di potere dei lavoratori.
La Riforma Fornero è servita ad
abolire di fatto l’art.18 ed ora, in conseguenza di ciò, i lavoratori sono
ancor più ricattabili e messi ai margini, ed i giovani sono divisi e spaventati
di fronte al futuro di precarietà che li attende.
Perciò di fronte alla difficoltà di
questo periodo, mentre le sirene del populismo servono solo a confondere le
cose e permettere ai potenti di continuare sulla strada di sempre, è necessario,
invece, dire le cose in modo chiaro ed agire di conseguenza.
Nessuna
alleanza con chi sta dalla parte delle banche e degli speculatori!
La democrazia si difende solo con
la lotta e la partecipazione democratica!
Occorre unire le forze di
opposizione contro il costituendo governo di unità nazionale per contrastare
efficacemente le politiche liberiste imposte dall’Europa dei banchieri e degli
speculatori!
Riprendiamoci
la parola, nei luoghi di lavoro e nelle scuole, organizziamoci per una unità
reale della sinistra e non di facciata e istituzionale!
Non disperdiamo il
significato di lotta della Resistenza e costruiamo un nuovo 25 Aprile!
Partito
della Rifondazione Comunista - Vicenza