Putin ha tolto le castagne dal fuoco a Obama

All'indomani della mediazione di Mosca nella crisi siriana le reazioni tendono a essere caute. Gli opinionisti non si sbilanciano. Tutti rimangono in attesa e preferiscono aspettare l'esito degli eventi. Ora che Damasco ha accettato di consegnare il proprio arsenale chimico alla comunità internazionale ci si chiede se la dilazione concessa dagli Usa sia un bluff per rendere in un secondo tempo più accettabile all'opinione pubblica un intervento militare in Siria. Oppure se la proposta russa abbia fornito ad Obama la via di fuga da una situazione imbarazzante. Il Presidente degli Stati Uniti sa - e lo ha anche ammesso - di non avere i voti necessari nel Congresso per far passare la mozione di un attacco militare.


Come reagisce l'Europa? La Germania, per esempio, aveva assunto una posizione defilata. La cancelliera Angela Merkel, ormai a un passo dalle elezioni dove si gioca la riconferma, ha preferito non rischiare e non si è resa disponibile per un intervento militare senza mandato internazionale dell'ONU o dell'Ue o, comunque della Nato. Infatti, oggi, il più autorevole quotidiano tedesco - e conservatore - la Frankfurter Allgemeine Zeitung registra il cambiamento di scenario. La crisi siriana che «sembrava diventare una questione bilaterale tra Assad e Obama (più Hollande), viene di nuovo riportata sul piano internazionale». Quel che colpisce è che «Damasco si appoggi alla Russia come promotrice della proposta» e questo significa che «il tema è stato discusso al G-20. Politicamente la questione ha un certo peso. Obama si trova dinanzi al problema di dovere convincere l'opinione pubblica del suo paese, ma soprattutto un Congresso recalcitrante, della sensatezza di un intervento militare. E se non dovesse riuscirsi sarebbe per il resto del suo mandato una “papera azzoppata"». Per quanto riguarda Putin,, «la proposta gli consente di sfilarsi dal ruolo di chi dice sempre no e copre un criminale». Quel che più è significativo nel corsivo del quotidiano tedesco è che «all'occidente viene risparmiato il dilemma di doversi schierare in una guerra civile dalla quale preferisce tenersi fuori». Resta solo da vedere come reagirà la Francia. Parigi non ha preso bene la mediazione russa e ha annunciato per oggi la presentazione di una proposta francese al consiglio di sicurezza dell'Onu corredata da condizioni sulle modalità di controllo dell'arsenale chimico di Assad. Il governo siriano dovrebbe consegnare tutte le armi chimiche e distruggerle «senza esitazione», scrive il giornale francese “Le Parisien". Nel caso in cui la Siria non dovesse acconsentire a tutte le richieste, la risoluzione dovrebbe prevedere «conseguenze estremamente serie».

Tonino Bucci
in data:10/09/2013

Manifesto del Partito Comunista

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