Martedì prossimo il consiglio comunale voterà alcune modifiche al regolamento di polizia urbana...partecipiamo per dire no.

Leggiamo dal sito del Comune alcune dichiarazioni del Sindaco Variati relative alla volontà di assorbire nel nuovo regolamento di polizia urbana le ordinanze contro il degrado, (intendendo prostituzione ed accattonaggio) che ci appaiono, nei toni e nella sostanza, in perfetta continuità con la linea politica su tali questioni inaugurata dall’amministrazione Hullweck.

All’epoca, le ordinanze contro chi chiedeva la carità provocarono la reazione indignata di larga parte della città. Oggi, la situazione è cambiata, con la crisi è indubbio che le contraddizioni si siano inasprite, e prendiamo atto di come, dopo che il centrodestra ha aperto la strada, l’attuale Giunta continui nella stessa direzione, senza porsi nemmeno il dubbio se sia possibile trovare un’ alternativa. Le ordinanze in questione, secondo i nostri amministratori, “ rappresentano gli unici strumenti rimasti ai sindaci per combattere le fonti di degrado dopo lo stop della corte costituzionale al decreto sicurezza di Maroni e il continuo rinvio della legge nazionale sulla sicurezza urbana”. Noi non ci siamo abituati a questo modo di pensare e riteniamo che l’ Amministrazione Comunale dovrebbe fare di tutto per  intervenire verso la rimozione delle cause delle contraddizioni sociali che sempre più barbaramente investono anche la nostra città, invece di nascondere “la polvere sotto il tappeto”. La povertà, lo sfruttamento, il malessere sociale, sono realtà con le quali fare i conti, e la strada non può essere quella di dividere la città in aree dove la prostituzione non è consentita mentre in altre lo è, e di vietare di “sdraiarsi o bivaccare sotto i portici, tra  le colonne o davanti agli ingressi di palazzi e monumenti cittadini, fornendo così alla polizia locale uno strumento non più per chiedere, ma per imporre ai barboni di abbandonare rifugi poco consoni a una città d'arte”.(dal sito del Comune). “I barboni”…è scritto proprio così sul sito del Comune. Questa politica serve a parlare alla pancia della gente, e non a caso trova largo spazio mediatico, serve a far crescere la paura e l’arroccamento nelle persone, ma non a risolvere questo tipo di problematiche, che sono in aumento, e che non saranno certo fermate da un regolamento comunale. Serve, invece, incentivare la partecipazione democratica da parte dei cittadini che vivono le situazioni di disagio, soprattutto nei quartieri periferici, serve il coinvolgimento delle associazioni che da anni si occupano di questi fenomeni,  servono, cioè, politiche di conoscenza e di intervento collettivo, democratico e consapevole. Questa è l’unica strada per sconfiggere il degrado vero, quello della barbarie sociale e della “guerra tra poveri”, provocata da un modello di sviluppo che si fonda sullo sfruttamento e sull’oppressione di larga parte dell’umanità. Pensiamo  che un’alternativa sia possibile ed anche necessaria.

Presenziamo il consiglio comunale di martedì 29 alle 17.30 per dire no a queste modifiche al regolamento di polizia urbana.

Manifesto del Partito Comunista

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