Sulle mobilitazioni degli studenti contro il piano di (ri) dimensionamento della Provincia.

Condividiamo le ragioni della mobilitazione di studenti, genitori, docenti e dirigenti scolastici contro il piano di dimensionamento deciso dalla Provincia senza il loro minimo coinvolgimento. E’ del tutto evidente che non siamo di fronte ad una razionalizzazione ma ad una operazione approssimativa, che punta semplicemente a ridurre da sette a sei gli istituti coinvolti, obbedendo ai dettami della spending review. Ce lo chiede l’Europa? Sicuramente l’Europa delle banche e dei poteri forti, ma noi pensiamo che si debba dire di no, perché la scuola ha già dato molto in questi ultimi anni, la scuola pubblica s’intende, mentre la scuola privata continua ad essere finanziata lautamente.
I giovani gridano che la scuola è loro e non vogliono che la si rovini; soprattutto non vogliono essere trattati come marionette. Sappiano che non sono soli, noi siamo con loro e per la prima volta trovano l’ approvazione anche di molti genitori, consapevoli che questa manovra andrebbe a colpire proprio la qualità dell’istruzione per i loro figli. I protagonisti delle autogestioni e delle occupazioni di questi giorni sono soprattutto gli studenti degli istituti professionali, tecnici e dei licei artistici di Vicenza, cioè di istituti che necessitano di spazi ampi ed adeguati alle numerose ore di laboratorio previste dal piano didattico. Perciò è giusto rifiutare ogni logica di assembramento in spazi ridotti e riadattati in modo improvvisato. Unire istituti con radici culturali e identità diverse seguendo i diktat del governo significa dequalificare l’istituto scuola penalizzandolo negli spazi e tagliando risorse e professionalità negli anni altamente qualificate. Significa in altre parole tagliare diritti, cultura e democrazia, perciò esprimiamo tutto il nostro appoggio a chi si mobilita contro tutto questo.
Claudia Rancati e Roberto Fogagnoli
Dipartimento Scuola Rifondazione Comunista Vicenza

Manifesto del Partito Comunista

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