"Il movimento dei forconi"


Sulla protesta del cosiddetto “movimento dei forconi” è necessario fare chiarezza, con lo sguardo rivolto soprattutto a chi oggi paga il prezzo maggiore della crisi, perdendo il lavoro, la casa, i diritti fondamentali. Siamo fortemente preoccupati di una possibile deriva autoritaria e corporativa della situazione sociale del Paese, che potrebbe avere conseguenze gravissime come è già accaduto in passato proprio in seguito ad una crisi mondiale, come quella che stiamo vivendo.
Non possiamo fare confusioni: la lotta è utile solo se è rivolta verso il giusto obiettivo e con l'unità ed il protagonismo dei soggetti interessati, altrimenti può essere controproducente e portare addirittura all' effetto contrario per cui ci si è spesi.
Noi dobbiamo far crescere l'opposizione alle politiche del Governo, con l' unità di tutti i lavoratori, gli studenti ed ceti deboli della società, difendere il lavoro, i servizi pubblici, la scuola, la sanità, i trasporti, l'interesse collettivo, contro i poteri forti ed i privilegi di sempre. Lottare contro le politiche del governo, (dettate dalla Banca centrale europea e dal Fondo monetario internazionale) che di fatto stanno aumentando gli effetti della crisi, significa costruire una alternativa, una idea diversa di società e su questo è necessario ed urgente impegnarsi.
Questo movimento, invece, non chiama chiaramente contro queste politiche, ma genericamente si definisce “contro lo Stato”, divide il fronte dei lavoratori, attaccando gli immigrati, gli operai (come accaduto a Torino) ed anche le Camere del lavoro, perciò può essere cavalcato dalla destra estrema ed avere sbocchi assai negativi che ricadrebbero proprio su chi oggi paga il prezzo più alto della crisi.
Preoccupa, in particolare, che gli studenti siano chiamati ad unirsi a questa protesta nel momento in cui viene tagliata la scuola pubblica, e l'attenzione in questi giorni dovrebbe essere massima sul piano di dimensionamento che stravolge l'organizzazione e la didattica di sette istituti superiori della città, con una mobilitazione democratica e consapevole, come quella realizzata in diverse scuole nella settimana di fine novembre.
Sappiamo che ai presidi di questi giorni partecipano anche molti cittadini che non hanno niente a che fare con la destra estrema, e ad essi ci rivolgiamo per metterli in guardia dalle strumentalizzazioni e per invitarli a lottare contro il vero nemico che è il capitale, produttivo o finanziario, che oggi aumenta i suoi profitti e rendite, grazie alla crisi ed alla nostra difficoltà ad unirci contro le politiche di austerità dettate da questa Europa.
Claudia Rancati
Circolo "Gramsci" PRC - Vicenza.

Manifesto del Partito Comunista

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