L’incontro di sabato 26 gennaio organizzato dal nostro Circolo è servito a mettere in evidenza i problemi del trasporto pubblico locale ma non solo, perché le questioni toccate sono state veramente tante ed assai ricco il dibattito che ne è scaturito.

Massimo D’Angelo della Filt –Cgil, a premessa del suo intervento, ha ricordato come
il diritto alla mobilità sia da considerarsi un  bene pubblico  che deve essere gestito da enti pubblici. Ci ha fornito un quadro d’insieme della situazione del “bacino di traffico” del TPL (trasporto pubblico locale) di Vicenza. Un servizio molto frammentato, con ben 17 unità di rete dove operano ben 15 aziende titolari di contratto di servizio con le Amministrazioni locali affidatarie.
Tra queste le due più grosse aziende sono AIM e FTV.
D’Angelo ha evidenziato come sia stata per troppo tempo accantonata, per mancanza di coraggio e lungimiranza politica, una azione di riordino del settore e come sia mancata una  regia comune tra i vari enti e soggetti coinvolti. Ha ribadito  poi la posizione della Filt- Cgil  a favore dell’attivazione della nuova società  SVT, la Società Vicentina Trasporti costituitasi nel lontano Dicembre del 2006, ma ad oggi non ancora funzionante.
Un obiettivo che avrebbe consentito di recuperare  parecchi sperperi ad oggi purtroppo ancora in atto.
·        ben duecentomila chilometri di sovrapposizione, nel Vicentino, fra le linee di Aim, Ftv e aziende private convenzionate al trasporto pubblico.
·        Il mancato raggiungimento di un modello di bigliettazione unica valido per i titoli di viaggio
·        La mancata costituzione di un’ unica grande officine di manutenzione che avrebbe potuto lavorare   anche per ditte esterne.
Ma la SVT nonostante tante buone chiacchiere, nonostante sia sopravvissuta a due Amministrazioni, una di centro destra e l’altra  di centro sinistra, è ad oggi una scatola vuota.
Anche le recenti approvazioni del Pum (da parte del Consiglio Comunale) e del nuovo piano  industriale varato dall’Azienda di Aim Mobilità, che dovevano essere propedeutici all’accelerazione del processo di integrazione tra AIM e FTV e  alla risoluzione di gran parte dei problemi occupazionali di AIM Mobilita’ sono miseramente falliti.
AIM Mobilità chiude il bilancio 2012 con una previsione di oltre 3 milioni di euro e un esubero di 20 autisti.
Così il progetto di sinergia tra gli esuberi del personale autista di Aim e le carenze delle FTV, iniziato con i 10 distacchi da AIM a FTV, è stato oggi praticamente “bocciato” dalle FTV che ha indetto un concorso pubblico per  procedere a future assunzioni di autisti-operatori di esercizio a tempo determinato, a full time e part time, riconoscendo la sola retribuzione base con esclusione  dei compensi riferiti alla contrattazione aziendale di secondo livello e con nastri lavorativi fino a tredici ore al giorno.
Autisti che andranno a percepire compensi salariali di appena 1000 euro al mese per 13 ore al giorno.
Niente di fatto, neanche per l’unificazione delle biglietterie di AIM e FTV che ad oggi non è altro che un contratto di servizio che FTV ha stipulato con AIM.  
I lavoratori di AIM MOBILITA’, nell’accordo firmato in Confindustria il mese di Ottobre 2012, con grande senso di responsabilità e molta sofferenza, hanno accettato una riduzione del salario di circa 1000 euro medie a testa annue e il distacco per 10 lavoratori a tempo determinato in FTV con turni di lavoro che in alcuni casi si sono rivelati inaccettabili a causa dei nastri lavorativi eccessivamente lunghi.
Gli impegni assunti erano ben altri e molte decisioni non prese, o prese oltretutto spesso in  maniera unilaterale sono in distonia con gli accordi sottoscritti e con gli impegni politici assunti dall’ Amministrazione Comunale e Provinciale e dai vertici delle due aziende di trasporto.
D’Angelo, ha concluso con una considerazione “il nostro sentore è quello che ognuno voglia mantenere il proprio orticello  rischiando di morire di nanismo e decretare la fine del trasporto pubblico del Vicentino”.

Dopo il quadro della situazione vicentina, siamo passati ad affrontare una altra realtà, quella di Firenze dove sulla questione si è sviluppata una importante esperienza di lotta. 
Laura Bennati, del “Comitato No privatizzazione ATAF”, ci ha raccontato come si è proceduto in quella città a smantellare il servizio pubblico, a partire dalla esternalizzazione delle corse notturne, fino a darlo completamente in gestione ad una ditta privata di proprietà delle Ferrovie. I cittadini, hanno costituito un comitato, insieme ai lavoratori, intraprendendo una serie di iniziative di mobilitazione, anche sulla spinta dell’importante partecipazione popolare alla campagna referendaria di due anni fa. 
Laura, infatti, ci ha ricordato il significato del referendum del 2011, che ha espresso, e con uno straordinario risultato, la contrarietà della maggioranza della popolazione alla privatizzazione non solo dell’acqua, (della gestione e proprietà del servizio idrico) ma di tutti i servizi pubblici essenziali, compresi i trasporti.
La partecipazione dei cittadini e la nascita di vari comitati nella città di Firenze su questioni legate a problemi concreti, che hanno a che fare con la democrazia e la tutela dell’ambiente ed in opposizione alla mercificazione ed alla privatizzazione dei servizi, (come il Comitato contro il tunnel dell’alta velocità o contro l' inceneritore)  sono in crescita, così come cresce la consapevolezza di come tutti questi problemi facciano parte di un unico più grande problema legato alla questione dell’attuale modello di sviluppo della società. 
E’ intervenuta poi, Federica Perin, la compagna della Filivivi-Lanerossi, la storica fabbrica tessile di Schio  ora in dismissione a causa della scellerata mancanza di una politica del lavoro nella nostra provincia.
Federica iscritta a Rifondazione Comunista e candidata alla Camera dei deputati per la lista "Rivoluzione civile per Ingroia", ci ha parlato della sua esperienza di lotta in fabbrica e di come sia necessario continuare ad opporsi a coloro che vogliono far pagare il prezzo della crisi sempre ai lavoratori ed ai ceti più deboli della società. Si chiudono le fabbriche e si tagliano i servizi. Oggi pagare un abbonamento degli autobus per due figli che vanno a scuola è diventato quasi impossibile e chi ci governa sembra distante anni luce da questi problemi.
Ha spiegato poi le ragioni della sua candidatura all’ interno della lista “Rivoluzione civile- Ingroia”, la coalizione  che Rifondazione comunista sostiene attivamente, perché rappresenta l’unica vera  alternativa elettorale sia al centrodestra che al centrosinistra, sia a Berlusconi che a Monti, cioè l'unica vera  alternativa alle politiche di austerità dettate dall’Europa delle banche e dei poteri forti, in base alle quali si tagliano i servizi e si licenziano i lavoratori.





Si è aperto poi il dibattito con molti interventi dal pubblico, che hanno affrontato il tema particolare del trasporto pubblico, ognuno partendo dalla propria esperienza reale e collegandolo ad un discorso più generale che ha evidenziato le molte contraddizioni del modello di società nella quale viviamo e la necessità di costruire una alternativa.

   
                                                        Ringraziamo tutti gli intervenuti e ricordiamo che sia alla Camera che al Senato l'unico voto utile è quello per Rivoluzione Civile!

Manifesto del Partito Comunista

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