Nelle stanze di viale Trastevere, sede del Ministero dell’Istruzione si sta predisponendo il “piano per la scuola”: una mannaia che prevede più ore per tutti i docenti (36 a settimana), aumenti di stipendio solo per coloro che si sobbarcano ulteriori compiti organizzativi (allontanandosi sempre più dalla dimensione dell’insegnamento), il taglio di un anno alle scuole superiori ed il licenziamento dei precari, (perché a coprire le supplenze sarebbero chiamati gli insegnanti già di ruolo); il tutto per risparmi globali per 1,5 miliardi. La proposta presentata da Roberto Reggi, sottosegretario all’Istruzione, che, afferma di voler “togliere rigidità al contratto scuola”,potrebbe essere approvata come legge delega in tempi brevissimi, prima della pausa estiva e dopo una consultazione farsa, magari on line per dimostrare che ha il consenso del mondo della scuola. Preoccupano le modalità ed i contenuti di questa “proposta”, e lasciano interdetti i commenti entusiastici ...