Stiamo assistendo alla più grande opera di demolizione dei diritti dei lavoratori dal dopoguerra ad oggi. Sembra di essere tornati agli anni ’50, quando di fronte al padrone bisognava togliersi il cappello. Ci stanno togliendo diritti e dignità, non solo nelle fabbriche, ma in tutti i luoghi di lavoro e nella società in generale. I giovani non sanno più cosa vuol dire avere un lavoro (tantomeno un contratto a tempo indeterminato), e chi è meno giovane vede peggiorare, giorno dopo giorno. le proprie condizioni di vita e di lavoro, divenendo sempre più sfruttato e ricattabile. Il governo Monti, in perfetta continuità con il governo precedente, ha continuato l’opera nella stessa direzione: Berlusconi ha introdotto l’art.8, che limita il valore del contratto nazionale e Monti ha introdotto la pesantissima “riforma” delle pensioni e la manomissione dell’art.18. Questo governo non combatte contro la speculazione finanziaria e le vere cause della crisi economica ...