
Il 1° Maggio è la giornata di lotta internazionale di tutti i lavoratori dal 1889, quando nasce per decisione della Seconda Internazionale e con la parola d’ordine della riduzione della giornata lavorativa a otto ore. Oggi, con la crisi del sistema capitalistico, molti lavoratori sono disoccupati e molti altri costretti a lavorare per più di otto ore al giorno. La disoccupazione è a livelli record in tutta Europa, più di due milioni e trecentomila sono le persone in cerca di occupazione in Italia. Sono anche molti i giovani che non studiano né lavorano. L’arroganza padronale assume forme nuove oggi rispetto al 1889, ma nella continuità della sostanza: sfruttare i lavoratori, ridurre i diritti minacciando il licenziamento, fare della precarietà la norma di vita per tutti. Cosa altro significa manomettere l’art.18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori? Come si può sostenere che alzando l’età pensionabile si favoriscono i giovani? Cosa aspetta la Cgil a dic...